giovedì 17 febbraio 2011

L'utopia

(photo: Ben Heine, Pencil Vs Camera - 29)

L’utopia
è come l’orizzonte:
cammino due passi, e si allontana di due passi.
Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi.
L’orizzonte è
irraggiungibile.
E allora, a cosa serve l’utopia?
A questo: serve per
continuare a camminare.

Eduardo Hughes Galeano
(via uomoinpolvere)

venerdì 11 febbraio 2011

Facce

Dalla tumblrsfera viene suggerita questa somiglianza tra una partecipante al presidio Pdl davanti al Palazzo di Giustizia a Milano e la signora protagonista di una puntata di Uomini e donne.
Non so se si tratta della stessa persona, forse anche no. Però il cortocircuito è antropologicamente divertente.

Consigli per aspiranti registi

"Nei primi ciak, Nicholson fa un’interpretazione regolare, allora Kubrick dice ‘bella, falla di nuovo’. E allora lui la recita in modo stravagante, e poi più stravagante ancora. Poi dopo circa dodici ciak inizia a trattenersi. E Kubrick continua a far ripetere. Così Jack comincia a stancarsi e si mette a fare cose pazzesche, fa le smorfie, ulula, grida. Le scene di pazzia di Jack Nicholson specialmente quella con l’ascia in mano sono solitamente quella del 27°, 29° ciak. Ma per ottenerle erano necessarie anche tutte le altre. Non si può dire a un attore, anche bravissimo, “Ciak uno. Ora sei pazzo”. Bisogna farcelo diventare."
John Baxter, biografo di Stanley Kubrick
(via piccolerispostesenzadomanda)

La nuova linea difensiva

Silvio trombava le minorenni aspiranti soubrette nel suo ruolo di Presidente Mediaset. Quindi il tribunale competente è quello di Forum.
(DonZauker)

giovedì 3 febbraio 2011

Incantesimo

Il re Mida era un grande spendaccione, tutte le sere dava feste e balli, fin che si trovò senza un centesimo. Andò dal mago Apollo, gli raccontò i suoi guai e Apollo gli fece questo incantesimo: “Tutto quello che le tue mani toccano deve diventare oro”.
Il re Mida fece un salto per la contentezza e tornò di corsa alla sua automobile, ma non fece in tempo a toccare la maniglia della portiera che subito la macchina diventò tutta d’oro. Era diventata d’oro anche la benzina, così la macchina non camminava più. Appena a casa il re Mida andava in giro per le stanze a toccare più cose che poteva, e tutto diventava d’oro. Venne l’ora di andare a tavola. Toccava la forchetta e diventava d’oro e tutti gli invitati battevano le mani e dicevano: “Maestà, toccatemi i bottoni della giacca, toccatemi questo ombrello”. Il re Mida li faceva contenti, ma quando prese il pane per mangiare anche quello diventò d’oro.
Corse dal mago Apollo per farsi disfare l’incantesimo, e Apollo lo accontentò. “Va bene, ma sta’ bene attento, perché per far passare l’incantesimo ci vogliono sette ore e sette minuti, e in questo tempo tutto quello che toccherai diventerà cacca di mucca”. Purtroppo il suo orologio correva più del necessario, e andava avanti un minuto ogni ora. Quando ebbe contato sette ore e sette minuti il re Mida aprì la macchina e ci montò, e subito si trovò seduto in mezzo a un gran mucchio di cacca di mucca, perché mancavano ancora sette minuti alla fine dell’incantesimo.
(Da Re Mida, di Gianni Rodari, in Favole al telefono).

Cento miliardi di chiodi

Il capitalismo (e il metodo Marchionne) secondo Ascanio Celestini

mercoledì 2 febbraio 2011

Auguri conigli!

Oggi inizia l'Anno del Coniglio, non solo per i cinesi ma anche da noi: vi consiglio di non perdervi la puntata speciale in video streaming del Ruggito del Coniglio. E già che ci siete, fatevi un'idea su che tipo di anno vi aspetta consultando un biscotto della fortuna.

Se le sceglie sempre più giovani


Beast, artista di strada non nuovo a incursioni che coinvolgono il PresdelCons, ne ha combinata un'altra delle sue, ieri a largo Cairoli a Milano.

Me ne ero quasi dimenticato

A proposito: oggi è il giorno dela marmotta!

Meglio un giorno da Formica

A volte capita di ripescare all'improvviso dalla memoria persone con cui si è venuti a contatto solo marginalmente, tanto tempo prima, ma che non si sono mai del tutto dimenticate.
Persone che hanno lasciato un segno, magari piccolo ma profondo, nel proprio immaginario. Anche per il solo fatto di essere stati capaci di fare, nel modo migliore possibile, il loro mestiere. O anche di realizzare, in modo perfetto, una cosa apparentemente trascurabile, tipo - per esempio - dare voce ad un mirabile "cattivo" come Randall in Monsters & Co.
A gente così, anche se non ci avevi mai pensato prima e magari non sai bene perché, ci si accorge di volergli bene.
Uno di questi, che ci piace ricordare così, è Daniele Formica, che ci ha lasciati ieri.