venerdì 30 aprile 2010

Non vale anche per i blog?

Un uomo si propone di disegnare il mondo. Nel corso degli anni popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di vascelli, di isole, di pesci, di case, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l'immagine del suo volto.
(Jorge Luis Borges, dall'Epilogo de L'artefice)

giovedì 29 aprile 2010

Welcome to the world, Dora Brown!

Meno male che Turigliatto c'è

Qui in città, lungo le strade sono comparsi da alcuni giorni numerosi manifesti in cui campeggia un misterioso (quanto sgraziato) logo e una ancor più enigmatica (quanto inquietante) dicitura: "Nuova ForzaItalia"?! "for President"?!? Incuriosito, ho cercato in rete. Esiste un sito, dove però non c'è traccia di programmi politici, solo uno slogan ("Una Grande "Nuova ForzaItalia for President" per rendere il Paese più forte") e un link ("Clikka qui") per iscriversi come "Socio Fondatore".
Dopo aver superato la mia istintiva idiosincrasia verso chi Abbonda Nelle Iniziali Maiuscole usando al contempo disinvoltamente la doppia K, ho trovato qualche distillato programmatico su una pagina di facebook, in cui si dichiara che
"Nuova ForzaItalia for PRESIDENT è un movimento ideologico fondato a sostegno del “progetto presidenzialista” di SILVIO BERLUSCONI e per corroborare e consolidare il diverso modo di fare politica che è iniziato con il suo ingresso in campo nel 1994
(...) rinasce da quel progetto politico (...) vuole ricostruire l’azione politica che fu di Forza Italia (...) richiamandosi ai principi ed ai valori che hanno ispirato la nascita della prima Forza Italia. (...)
Sarà un movimento politico “leggero ma non evanescente” che si caratterizzerà “per poche idee ma chiare”.

Ora sono più tranquillo: anche a destra è nato il Partito della Rifondazione Forzitaliota.
Vedrete, a forza di scissioni, distinguo e duropurismi, prima o poi arriverà anche là un Turigliatto azzurroliberistoltranzista a far cadere il governo.

lunedì 26 aprile 2010

Ghost in the Machine


"Siamo tutti, come le cassette, pensieri impacchettati in uno scomodo involucro".
Ritratti di musicisti fatti con audiocassette originali riciclate (su flickr la serie completa)

Routine sucks.


Anche a voi capita spesso di desiderare di trovarvi altrove? A parte quando sfogliate le cronache politiche nostrane, voglio dire. No, intendevo proprio la sensazione di essere proiettati non verso quello che state facendo nel momento in cui lo state facendo, ma verso altre cose, altre persone, altri luoghi, altri momenti passati o futuri, "altrove" insomma.
La mia amica buddista direbbe che è importante il "qui ed ora", quell'atteggiamento dell'animo che permette l'armonia con se stessi e con la realtà circostante.
Io ci ho provato, mi sono concentrato, ma nisba.
Certo, dice lei, occorre raggiungere la "vacuità consapevole", quell'assenza di pensiero che non è spensieratezza, mica roba da tutti. E per farmelo capire mi ha raccontato questa storiella:
Un giorno, mentre il Grande Maestro Yueshan Weiyan stava seduto, un monaco gli domandò: "A cosa state pensando così immobile?"
Il Maestro rispose: "Sto pensando di non stare pensando."
Il monaco domandò: "Come fate a pensare di non stare pensando?"
Il Maestro rispose: "Non pensando."

Adesso non dormo più, per paura di sognare di non stare sognando.

martedì 20 aprile 2010

L'iniziativa editoriale dell'anno

No, non parlo del Post, online da oggi. Non ne parlo non perché non mi interessa (penso sia la novità più interessante e degna di attenzione apparsa ultimamente nel panorama internettian-giornalistico italiano) ma perché oggi ne parlano tutti i blog. Ma proprio tutti tutti tutti.
Quindi ne riparleremo tra un po', in modo meno estemporaneo.
Oggi invece vi segnalo, magno cum gaudio, che il Canemucco è diventato realtà.
Non vedo l'ora che mi arrivi a casa, mi pare già di avvertirne l'odore.

sabato 17 aprile 2010

Andate in quel Post

Serpeggiava fermento sottotraccia in giro per il web da un po' di tempo, si rincorrevano anticipazioni e voci, ora il mistero è svelato.
Nasce un nuovo progetto di web journalism, il Post (al momento la pagina è vuota, si parte il 20 aprile). Al timone Luca Sofri, titolare del blog "che conta 10mila visitatori unici al giorno" (o sono "12mila"?).
Secondo me vale la pena tenerlo d'occhio. Anche perché i primi nomi che circolano come collaboratori sono di gente che a me piace. E poi perché se non prestiamo attenzione alle poche iniziative che cercano di rimuovere qualche granello dalle tonnellate di polvere che ricopre questo paese, dopo non ricominciamo a lamentarci.

"Show, don't tell"

Pippo Civati, uno di quelli bravi e con le idee (merce sempre più rara), ha condensato in un articolo oggi su l'Unità quello che dovrebbe essere (e, soprattutto, fare) il PD secondo lui: praticare il cambiamento, non solo raccontarlo; uscire da se stesso, discutere, ascoltare e non solo parlarsi addosso.
Ecco: anche secondo me.
(PS: si sarà accorto che all'articolo pubblicato su l'Unità online mancano le prime righe? Si regge lo stesso, ma insomma... Censura? Ma no, solo pressappochismo, quelli del PD non sono mica così efficienti...)

venerdì 16 aprile 2010

Generatore automatico di contrattacchi del Vaticano sui preti pedofili

Gli attacchi al Papa sono solo bugie della potente lobby dei consumatori di tofu: la Chiesa è sempre intervenuta con fermezza sottraendo i punti dalla patente dei colpevoli, e d’altra parte recenti studi di numerosi gastroenterologi hanno dimostrato con ogni evidenza che la pedofilia non è colpa del celibato, ma della Playstation 3.

E figuriamoci se Metilparaben poteva trattenersi...

mercoledì 7 aprile 2010

Semplici equazioni

Se il mio uomo dovesse lasciarmi per una donna più giovane, ne troverò uno più vecchio.

(via La canapiglia)

venerdì 2 aprile 2010

Pino tettetetela


Chi l'ha già visto avrà capito dal titolo del post che parliamo di Happy family di Salvatores. Sceneggiatura tutto sommato originale per un film italiano, si vede l'origine teatrale ma in questo caso è un pregio. Diverse scene divertenti, interpreti azzeccati e in palla (anche se c'è da dire che, come spesso accade soprattutto nei film nostrani, molti di loro sembrano recitare se stessi, o magari personaggi scritti su misura per loro, il che non è poi tanto differente).
Qualche sbavatura qua e là (l'inserto in bianco e nero con le scene notturne di Milano - anche se le immagini erano belle in sé - mi è parso un corpo estraneo; le scene d'amore tra Ezio e Caterina un po' troppo di maniera).
Regia che abbonda di citazioni anche molto esplicite, prima fra tutte il Wes Anderson de I Tenenbaum (la fotografia, i colori, i movimenti di camera, la modalità di narrazione, la caratterizzazione dei personaggi). Si ammicca anche a I soliti sospetti, nella panoramica sugli oggetti da cui il protagonista prende spunto per inventare il dipanarsi delle vicende ("si crea usando quello che uno ha in casa").
A proposito di ciò, un piccolo appunto filologico da piticchino qual sono io (chi mi conosce sa che posso fare anche di peggio): la colonna sonora è fatta prevalentemente da canzoni di Simon & Garfunkel, perché, come dice il protagonista-narratore mostrando una copertina del celebre Greatest hits, "è l'unico disco rimasto". Peccato però che delle canzoni poi utilizzate nel film (Kathy's Song, Leaves That Are Green, Cloudy, April Come She Will, Anji) solo la prima sia davvero compresa in quel disco (non mi risulta ci sia un unico vinile che le contiene tutte, una collection - digitale - in cui si possono trovare è invece questa).

giovedì 1 aprile 2010

"I cartellini sono falsati"?!


"Il lavoro ordinario non basta più. I ritmi ortodossi sono troppo lenti. Le liturgie della casa sono stantie. I cartellini da timbrare sono sempre più falsati. L’imborghesimento ci tenta in continuazione ed arriva persino a coinvolgerci in scellerate trasversalità ammantate di riformismo. I nostri valori fondanti rischiano di vacillare sotto i colpi della sfiducia e di un neo relativismo che intossica le nostre coscienze per condurci verso la più colpevole accidia.
(...) Serve un supplemento d’anima."

E' il passaggio fondamentale della lettera che 49 senatori del PD hanno inviato a Bersani per chiedere un cambio di marcia.
Ma secondo voi, anche volendo apprezzare il tentativo di autocritica, la presa di coscienza dei limiti del proprio operato politico può essere espressa con questo linguaggio? Ragazzi, le parole sono importanti! Poi vi stupite se gli operai votano Lega?

Toccami Ciccio


I bimbi, per esempio, capiscono subito come funziona uno schermo che si tocca. Lo toccano e funziona. Facile. Eppure poi lo chiamano “dito magico”, perché per loro la magia non è nell’oggetto. È nella persona. E a pensarci bene, in effetti, la magia è sempre – sempre – nelle dita di chi guarda.

Armeggio da qualche tempo con un telefonino touch e, in attesa dell'iPad, mi è capitato spesso di riflettere sulle sensazioni provocate da questa nuova esperienza sensoriale. Una volta che ti abitui, non torni più indietro. Mouse? Trackpad? Pfui, roba da primitivi!
Volevo scriverci una robetta su, poi ho letto questa cosa di Antonio Sofi (che ha trovato le parole migliori per dire quello che avevo in mente) e ci ho rinunciato.