lunedì 26 aprile 2010

Routine sucks.


Anche a voi capita spesso di desiderare di trovarvi altrove? A parte quando sfogliate le cronache politiche nostrane, voglio dire. No, intendevo proprio la sensazione di essere proiettati non verso quello che state facendo nel momento in cui lo state facendo, ma verso altre cose, altre persone, altri luoghi, altri momenti passati o futuri, "altrove" insomma.
La mia amica buddista direbbe che è importante il "qui ed ora", quell'atteggiamento dell'animo che permette l'armonia con se stessi e con la realtà circostante.
Io ci ho provato, mi sono concentrato, ma nisba.
Certo, dice lei, occorre raggiungere la "vacuità consapevole", quell'assenza di pensiero che non è spensieratezza, mica roba da tutti. E per farmelo capire mi ha raccontato questa storiella:
Un giorno, mentre il Grande Maestro Yueshan Weiyan stava seduto, un monaco gli domandò: "A cosa state pensando così immobile?"
Il Maestro rispose: "Sto pensando di non stare pensando."
Il monaco domandò: "Come fate a pensare di non stare pensando?"
Il Maestro rispose: "Non pensando."

Adesso non dormo più, per paura di sognare di non stare sognando.

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