venerdì 11 giugno 2010

Il ballo del mattoncino


Occorrente: teglia da forno con due millimetri di acqua; laccetti elastici; filo di cotone per tenere in sospeso l'omino; mattoncini ed elementi vari assemblati per lo sfondo.
Risultato:

Ho scelto questa Dietro la Gare Saint-Lazare di Cartier-Bresson perché ce l'ho appesa di fronte a me, ma qui trovate molte altre riproduzioni in Lego di foto famose.

giovedì 10 giugno 2010

L'illusioniste


Esce la prossima settimana in Francia L'illusioniste, secondo lungometraggio animato di Sylvain Chomet. Qualcuno di voi si ricorda il primo, Appuntamento a Belleville? Uscito nel 2003, bellissimo film di atmosfere malinconiche e surreali, ricco di trovate geniali, citazioni, personaggi commoventi e grotteschi (indimenticabile il tozzo cane Bruno, coi suoi poetici sogni), descritti con tratto leggero e raffinato. (Detto tra parentesi: sarò troppo retrò se dico che per me non c'è confronto tra il calore del disegno fatto a mano, fotogramma dopo fotogramma, e le pirotecniche meraviglie dell'animazione digitale 3D?)
Questo secondo film, tratto da una sceneggiatura inedita di Jacques Tati, narra la storia di un antiquato prestigiatore, la cui vita viene cambiata dall'incontro con una giovane ragazza. I trailer che girano sembrano non deludere le aspettative, speriamo piuttosto che il film riuscirà ad arrivare sugli schermi italiani, ancora non se ne sa molto.
Da segnalare, invece, una dolorosa e finora sconosciuta vicenda umana che l'uscita di questo film ha fatto emergere. La sceneggiatura è stata consegnata nel 2000 a Chomet dalla figlia di Tati, Sophie, due anni prima della propria morte. Ora è venuta allo scoperto una figlia illegittima di Tati, Helga Marie-Jeanne Schiel, la cui famiglia ritiene che questa storia rappresenti una sorta di messaggio alla figlia adolescente non riconosciuta. A quanto riferisce l'Observer, i tre figli di Helga, che ora vivono in Inghilterra, considerano la sceneggiatura come la risposta di Tati alla vergogna di aver abbandonato la prima figlia, l'unico riconoscimento pubblico della sua esistenza. Un motivo in più per gustarsi la visione del film.

Quando la faccia è indistinguibile dal deretano


"BP is Not Aware of Any Reason for Share Price Movement".
La BP non è a conoscenza di alcun motivo che spieghi la variazione del prezzo delle azioni. Questo è il titolo del comunicato stampa con cui il colosso petrolifero (petrolifugo?) commenta il crollo delle quotazioni alla Borsa di Londra, dove stamattina ha perso oltre il 15% (ieri il 16% a Wall Street), dopo aver dimezzato il valore delle proprie azioni dal giorno del disastro.
Forse l'ignaro e stupefatto - e, per certi versi, impavido - compilatore dell'ufficio stampa della BP potrebbe chiedere lumi al pellicano della foto.
(foto tratta da The Big Picture, che offre anche altre immagini terribilmente analoghe)

mercoledì 9 giugno 2010

Tagli e frattaglie


Il Dipartimento della Funzione Pubblica (Brunetta, per capirsi) ha un marchio - PAQ, per una pubblica amministrazione di qualità - che "promuove iniziative per sostenere le amministrazioni impegnate a migliorare la propria performance e la qualità dei servizi pubblici".
Qualche conto, però, non mi torna.
Con quali competenze aggiuntive i pubblici dipendenti riusciranno a portare a regime le pur meritorie iniziative di modernizzazione della PA (come la PEC ad esempio), se non si investe nello sviluppo di professionalità e si dimezza di netto la formazione?
E su quali energie creative si può basare la spinta necessaria per innovare la PA se di concorsi non se ne fanno, il turnover è bloccato e i giovani non riescono ad accedervi?
E come si può convincere un dipendente pubblico che si sta dando un grande rilievo alla valutazione del suo operato in termini di performance, se poi gli si blocca lo stipendio al livello dell'anno precedente, indipendentemente dall'esito della valutazione?
Boh, a me pare che qualcuno ci stia tirando il solito... paq.

lunedì 7 giugno 2010

Povca tvoia


In un rigurgito di entusiasmo liberalizzatore, Tremonti ha proposto di "modificare l'articolo 41 della Costituzione in modo da sospendere per due-tre anni le autorizzazioni per le piccole e medie imprese, la ricerca e le attività artigiane". Vedremo oggi quale sarà la proposta concreta che ha annunciato di voler portare al Consiglio Ecofin. Intanto, anche se l'esegesi di Tremonti non rientra propriamente tra i miei hobby preferiti, qualche domandina sorge spontanea.
L'art. 41 della Costituzione recita:
L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Ora, quale sarebbe, di grazia, la parte dell'articolo da modificare? L'iniziativa economica privata non dovrebbe essere libera? Ci mancherebbe.
Potrebbe svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o danneggiando sicurezza, libertà e dignità? Bè, qui forse la tentazione di legalizzare il comportamento di chi, ben oltre la già troppo diffusa indegnità del precariato, lucra risparmiando sulla sicurezza dei luoghi di lavoro o sfruttando nuove forme di schiavitù potrebbe far capolino, ma direi che inserire questa possibilità addirittura tra i princìpi della Costituzione sarebbe troppo anche per un governo di centrodestra.
Resta il terzo comma, quello secondo il quale è la legge a determinare quali sono i controlli e le autorizzazioni a cui è sottoposta l'iniziativa economica. Vogliamo semplificare gli adempimenti? Benissimo. Si proceda cambiando le leggi che li regolano, che bisogno c'è di affrontare un complesso iter di modifica costituzionale?
Tremonti, in un'intervista al Corriere, dice che vorrebbe fare una norma "rivoluzionaria" per cui "tutto è libero tranne ciò che è vietato dalla legge penale o europea. Per due o tre anni". Ma non è pura demagogia in un sistema normativo come il nostro, lontanissimo dalla common law anglosassone? E come si tradurrebbe in Italia, ci consentirebbe di "parcheggiare in quinta fila"? E poi perché per 2 o 3 anni? Che vuol dire, che al quarto anno tornano in auge adempimenti burocratici, autorizzazioni, lacci e lacciuoli?
Il sospetto è che, come al solito, quando non si sa come uscirne si evoca il bersaglio grosso (La Grande Riforma Costituzionale) per poi lasciare le cose come stanno (lasciandosi, ça va sans dire, naturalmente aperta la possibilità di proclamare a gran voce "vedete? volevamo farlo, non ce l'hanno lasciato fare").

martedì 1 giugno 2010

Quelqu'un m'a Dito

Ma dico io: che male c'è se una supermodel in carriera ha partecipato 14 anni fa ad una trasmissione culturale per presentare un'originale iniziativa editoriale di livello internazionale?
E allora perché mai si starebbe muovendo addirittura il governo francese per togliere questo vecchio video dalla circolazione?
Sì, va bene, il nome dello show televisivo (Eurotrash) forse non era proprio elegantissimo, però mica... Sì, d'accordo, anche l'aplomb dei partecipanti non era proprio così paludato, e magari anche Jean-Paul Gaultier, in tutina da marinaio rosa shocking, poteva apparire lievemente sopra le righe, tuttavia non è che... Sì, certo, ammetto che presentare un paio di guide multilingua del sesso non è esattamente la stessa cosa che parlare di letteratura, ma questo non significa che... Ma insomma, cos'avrà detto mai di così sconveniente per giustificare... Come dite? "Mettimi un dito nel culo" in 7 lingue? Ah, bè, effettivamente...
(via Wittgenstein)