venerdì 10 dicembre 2010

giovedì 9 dicembre 2010

Razzi amari

«Io sono eletto nel partito dell’Italia dei Valori e tale voglio rimanere fino alla morte. E’ un rispetto verso coloro che mi hanno votato, io ho avuto circa 3.500 preferenze, chi glielo va a dire queste 3.500 persone che sono stato comprato da un partito Tizio e Caio? Una cosa scorretta. Come la vedo io, la dovrebbero vedere tutti gli altri deputati che non si dovrebbero fare comprare perché il cittadino non vuole queste cose, perché se il cittadino ti ha scelto a rappresentarlo, io credo che questo è un dovere di ogni parlamentare rappresentare i cittadini che l’hanno mandato lì».
Antonio Razzi, deputato dell’Italia dei Valori, il 16 settembre scorso.
Oggi Razzi ha lasciato l’Idv ed è passato nella maggioranza.

(da Piovono rane)

Haters gonna hate

(via Indexed)

Per una tazzina sostenibile

Lo sapevate che le capsule in plastica per caffè espresso sono un bel problema? Lo dice uno studio realizzato nel percorso Rifiuti zero dal Comune di Capannori, efficacemente riassunto in questa presentazione.
Che poi, al caffè di casa mia mancherà sempre qualcosa per meritarsi una recensione positiva ("troppo amaro", "troppo dolce", "poco corposo", "troppo forte", "bruciato", "insapore", fino agli immancabili "sciacquatura di piatti" o "cicoria flavour"), ma almeno la ciofeca non avrà l'aggravante di essere pure inquinante.

martedì 7 dicembre 2010

Ten great years

Vero, pensandoci bene sono durati solo un decennio. Un niente, paragonato alla carriera di altri, tipo Stones. Ma forse anche la breve vita ha contribuito al mito.
Il poster l'ha realizzato Maxim Dalton, un illustratore di Buenos Aires. E' stampato in edizione limitata, solo 500 copie. Se ne volete una da appendere in salotto, provate qui.

mercoledì 1 dicembre 2010

Perché la maggior parte di noi ha bisogno di uova


Anche se ultimamente mi capita di pensare sempre più spesso che abbia ormai saltato lo squalo, ci tenevo a dire che io continuo ad amare quest'uomo (che, incidentalmente, oggi compie 75 anni).

martedì 30 novembre 2010

"La speranza è una trappola"


"Questa generazione di italiani è corrotta, malata, ha perso la dignità, l'orgoglio. Va spazzata via.
Speranza è una brutta parola, non si deve usare. Mai avere speranza, la speranza è una trappola, è una cosa infame inventata da chi comanda.
Se vuole riscattarsi ci vorrebbe una bella rivoluzione. Il riscatto non è una cosa semplice, è doloroso, esige anche dei sacrifici."
Ci mancherà, il Maestro.

lunedì 29 novembre 2010

Lino Banksy

Lino Banksy - Arte di streda
(via gravità zero)

In mutande nella dacia

Quel che a noi italiani dovrebbe fare più vergogna è che nemmeno in una situazione come questa, in cui tutti sono messi allo stesso modo alla berlina, ci spetta un posto dignitoso nella gerarchia del male possibile. Che so: un piano di politica internazionale efferato, un progetto visionario e malvagio di dominio del mondo. Niente. Gli altri alla berlina, noi in mutande ai piedi del letto.


Concita De Gregorio oggi sul suo blog

WikiLicking

WikiLeaks sta al giornalismo come il porno al sesso: trasparenza, eccesso, evidenza, esibizione, sono solo alcune delle tante, troppe caratteristiche che hanno in comune. I documenti che WikiLeaks pubblica sono l’equivalente giornalistico dei primi piani di dettagli anatomici nel porno: tanto estenuanti e ripetitivi quanto ipnotici e “veri”. I lettori di WikiLeaks sono dei voyeur che vogliono vedere il proibito, il “re nudo” in modo crudo, accessibile e protetto dall’anonimato della Rete. Quella di Wikileaks non è informazione, è pornografia: non c’è traccia di notizia in nessuno dei “documenti riservati” pubblicati in questi mesi. Solo ridondanza, come nel porno. Chi non sapeva che in guerra muoiono dei civili? Chi ancora non sapeva che la Cia ha torturato prigionieri? Che Berlusconi fosse incapace, vanitoso, “portavoce di Putin” e dedito a “festini selvaggi” grazie, ma lo sapevamo già. Così come sapevamo da tempo che la Russia è uno “stato di Mafia”, che Sarkozy è un “imperatore nudo”, che Karzai è un imbecille, Ahmadinejad uno psicopatico e Gheddafi un imbecille psicopatico. E che tutte queste cose gli USA le pensassero… beh, eravate così ingenui, pardon, idioti da credere che non fosse così?
Saverio Raimondo (via Coq Baroque)

mercoledì 24 novembre 2010

La Storia

MILANO - «La Russa come D'Annunzio». A suggerire il titolo è stato lo stesso ministro della Difesa, protagonista in Afghanistan di un volantinaggio dall'elicottero. Il poeta lanciò manifestini su Vienna, il ministro della Difesa li ha lanciati invece sul villaggio di Bala Murghab, nel nordovest dell'Afghanistan, in prossimità nell'avamposto militare italiano guidato dall'8 reggimento alpino. (Corriere della Sera)
E’ noto che la Storia si ripete, la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa. Quando era già una farsa la prima volta, la Storia non sa che cazzo fare. (gravita' zero)

Time is on my side

Letterpress Print - Wasted Time (via the form of beauty)

giovedì 18 novembre 2010

Un sacco di auguri


Lei ha paura di volare?
Macché. Serpax 15, se conosci il Serpax non lo molli più: gli fa un mazzo così all’aereo, ti dà anche un po’ di buonumore: la migliore benzodiazepina che abbia mai conosciuto.

Maledetto il giorno che t’ho incontrato insegna.
Quel film è stato un po’ terapeutico. C’era molto di me: l’amore per la musica rock, per Jimi Hendrix, per l’Inghilterra, la psicanalisi, l’ipocondria. Molti tra il pubblico si ritrovarono: non sapete quanta gente parte con i sacchi delle medicine.

Anche lei?
Quando arrivai in Inghilterra avevo portato la Magnesia San pellegrino. Come entro a Londra, alla dogana mi fanno aprire la valigia. C’era una polvere bianca in un sacchetto, l’agente me guarda e dice: “What is this?“. Io l’inglese lo parlavo poco, non sapevo come dirgli che mi serviva per andare in bagno.

No cocaine, laxative powder.
Eh si. Me la sono messa sulla lingua per fargli vedere che era effervescente. E facevo il gesto sulla pancia per dire “funzioni corporali”. Attorno m’insultavano tutti: “ma che ti porti sempre ‘ste medicine dietro…”
Carlo Verdone compie sessant'anni e sfoglia l'album dei ricordi in un'intervista a Il Fatto Quotidiano

mercoledì 17 novembre 2010

Bunga-Bunga Nation


L'immagine (quanto mai appropriata) è tratta da un impietoso articolo di Newsweek
 Secondo il Global Gender Gap Report del World Economic Forum, che misura il divario di genere in termini di opportunità, l'Italia risulta al 74esimo posto della classifica mondiale, ultima in Europa. In particolare ci penalizzano l'accesso e le opportunità delle donne nel mondo del lavoro e il divario particolarmente pesante a livello di salari (le donne italiane guadagnano in media il 50% degli uomini).
Negli ultimi anni c'è stato addirittura un arretramento: mentre l'86% dei paesi presi in esame ha registrato un miglioramento delle differenze di genere, noi stiamo scivolando indietro.
Mi è venuto in mente che forse c'è una correlazione diretta tra la classifica nel trattamento delle donne (74esimo posto, in aumento) e l'età del presidente del Consiglio (74 anni, in aumento).
Considerando che B. è stato definito "tecnicamente immortale", fate un po' voi...

Lu pilu è tratto

Sta per aprirsi la crisi di governo e inevitabilmente - ma anche spessatamente - c'è già chi ha cominciato la campagna elettorale. E' Cetto Laqualunque, sul grande schermo dal 21 gennaio con Qualunquemente, con Sergio Rubini, Lorenza Indovina, Salvatore Cantalupo, Luigi Maria Burruano e la Banda Osiris in colonna sonora.
Io, infattamente quantunquemente e chicchessia, lo voterò.

giovedì 11 novembre 2010

L'ombelico dal mondo

E' una forma di collezionismo sufficientemente originale da garantirvi una certa notorietà, non costa niente, è ambientalmente sostenibile, occupa relativamente poco spazio, richiede solo pochi secondi al giorno per essere arricchita. E poi, come disse G.K. Chesterton, "Non esistono cose non interessanti, esistono solo persone non interessate".

Perciò, non vedo cosa mai stiate aspettando, tutti voi là fuori, a seguire l'esempio di Graham Barker da Perth, Western Australia, e ad iniziare a collezionare batuffoli di lanugine dal vostro ombelico.

Le migliori annate di pelo ombelicale da Graham



Comunicati ministeriali in Italia

E' vera, giuro.
La trovate qui.

martedì 9 novembre 2010

Ed elli avea del cul fatto trombetta*

Alessandro Sallusti su Il Giornale di oggi, a proposito del programma di Saviano e Fazio di ieri sera, sostiene che
I fatti concreti smentiscono il luogo comune che il berlusconismo sia in balia del vento che nasce dalla pancia del Paese quando le classi sociali più deboli si sentono minacciate e si adoperano quindi per cambiare il proprio futuro.

Il "vento che nasce dalla pancia del Paese"?!?
Come dire che chi ci governa è alla mercè dei gas intestinali, sottomesso al giogo delle flatulenze, in procinto di essere spazzato via da uno sciame di puzzette.
Tremate, berlusconidi, una scorreggia vi seppellirà.
___________
* Dante Alighieri, La Divina Commedia, Inf. XXI, 139

Gianfranna tutta panna

(ispirata da prostata)

I Fondamentalisti di Geova

"E' in arrivo una temibile minaccia terroristica che nasce dall'unione di due sette fondamentaliste. Una è islamica, l'altra sono i Testimoni di Geova". Si fanno chiamare I Fondamentalisti di Geova e minacciano di far esplodere i citofoni nelle case la domenica mattina. (Gene Gnocchi, Raitre)
(via Dekoder)

lunedì 8 novembre 2010

Aforismi concatenati della domenica

L’imbecille dubita che l’interlocutore sia alla sua altezza. Il sapiente dubita di essere all’altezza dell’interlocutore.

L’imbecille, infatti, è pieno di sé, mentre il sapiente è pieno dell’altro e dell’altrove.

Per via di questo diverso rapporto con l’altro, l’imbecille è convinto* di essere sapiente, mentre il sapiente non esclude la possibilità** di essere imbecille.

Da questo paradosso deriva l’eterna maledizione del mondo, condannato da non so quale nume ironico a essere dominato dagli imbecilli.

Quanto a me, non escludo la possibilità di essere il re degli imbecilli.

——
* L’imbecille è sempre convinto di qualcosa.
** Il sapiente tende a pensare in termini probabilistici, quindi non sarà mai pienamente convinto di alcunché.

(letturalenta)
(Sì, lo so che è lunedì, ma mica potevo aspettare sei giorni solo per sentirmi la coscienza a posto come ribloggatore titolisticamente corretto.)

mercoledì 3 novembre 2010

Lacrime nella pioggia

(ANSA) – ROMA, 2 NOV – «All’amico Aurelio Mancuso dico che è assolutamente comprensibile la sua reazione alla battuta di oggi del Premier. Nello stesso tempo, ho fiducia in Silvio Berlusconi come politico e come persona: conosco bene il suo rispetto assoluto di ogni identità, orientamento e preferenza». Così Daniele Capezzone, portavoce del Pdl. « Da liberale e da laico – spiega – non sarei stato e non starei in un luogo politico che ritenessi omofobo o discriminatorio. Il buon lavoro del ministro Carfagna testimonia un’attenzione vera e non di facciata, che non ha molti precedenti nella storia dei governi italiani. Nel mio piccolo, la mia stessa presenza, come moltissime altre, è la testimonianza di come l’impegno laico e liberale possano stare e vivere nel Pdl e nel centrodestra italiano guidato da Silvio Berlusconi. Caro Aurelio, mi ritengo anch’io impegnato in concreto: sono fiducioso e convinto che i fatti, prima e più di ogni parola, dissiperanno le ombre e la pagina spiacevole di oggi».

(ANSA)-ROMA, 2 NOV – pochi minuti dopo «Ha ragione il ricchione. Figuratevi se io potrei mai [...]etc ». (S.B.)


Makkox, attualmente, mi pare di gran lunga il più lucido commentatore di questa palude italiana. A forza di una serie impressionante di vigne feroci e illuminanti, coglie fulmineo l'essenza di quel che accade. Meglio di qualunque analista politico. Come si fa a non volergli bene?
che poi silvio è il perfetto zelig oratore. nel senso che s’accorda alle vibrazioni della platea, ma non solo nel linguaggio o nei valori: lui DIVENTA la summa dell’essenza nucleare dei suoi interlocutori.
proprio come il personaggio geniale immaginato da woody allen, silvio, posto di fronte a un pubblico di rabbini ortodossi diverrebbe Mosè e maledirebbe il vitello d’oro, pur possedendone due a grandezza naturale nel bagno di servizio ad Antigua
Non è cattiveria, ipocrisia o stupidità, la sua, è dirty talking da gangbang, son parole sconce che si dicono mentre si scopa con i presenti, non hanno valore fuori da quel contesto, quindi non sono universalmente così gravi.
Solo occorre ricordare che ogni volta che parla a un gruppo di più di tre persone, inizia a fotterselo.

martedì 19 ottobre 2010

Diffondete se condividete

Con riferimento all'annuncio del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi di inviare ad ogni famiglia italiana il libro "Due anni di governo", mi preme comunicarVi che non desidero riceverlo,essendo un mio diritto in base alla legge per la tutela della privacy n. 675/1996 ed il relativo D.P.R. n. 501/1998, nella fattispecie articolo 13 comma e), e che la spesa relativa che si risparmierà venga messa a disposizione del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

Ringraziando per l'attenzione porgo distinti saluti.

(da incollare e spedire tramite questo form)

lunedì 18 ottobre 2010

Black Car, White Car

Gizmodo, 30 Impossible Scenes That Actually Happened (via Giavasan)

Certe regole

L’essenziale, nella vita, è dare giudizi a priori su tutto. In effetti, sembra che le masse stiano sempre dalla parte del torto, e che gli individui abbiano sempre ragione. Bisogna tuttavia stare attenti a non dedurre nessuna regola di condotta da questa constatazione: certe regole non hanno bisogno di esser formulate per essere seguite. Solo due cose contano: l’amore, in tutte le sue forme, con ragazze carine, e la musica di New Orleans o di Duke Ellington. Il resto sarebbe meglio che sparisse, perché il resto è brutto, e la dimostrazione contenuta nelle poche pagine seguenti deriva tutta la sua forza da un unico fatto: la storia è interamente vera, perché io me la sono inventata da capo a piedi.

(Boris Vian, La schiuma dei giorni)

lunedì 11 ottobre 2010

Questa o quella per me pari son

Pare che per i titolisti de la Stampa la perdita di quattro vite umane o quella di una medaglia di bronzo non faccia poi così tanta differenza.

martedì 5 ottobre 2010

(Ri)sguardi di copertina

Ipermercato perugino, reparto libreria. Dettaglio scaffale.
Le possibilità sono due: o chi sceglie le immagini di copertina (soprattutto della Piemme in questo caso, ma non solo) è affetto da monomania iconica, oppure gli espertoni del marketing hanno deciso che per vendere un libro è indispensabile far occhieggiare uno sguardo (meglio se esotico) da un volto drappeggiato da un tessuto (meglio se esotico).

lunedì 4 ottobre 2010

I pericoli del pane

  1. Più del 98% dei carcerati sono consumatori abituali di pane.
  2. Almeno META’ dei bambini che crescono in ambienti in cui si mangia pane registrano risultati sotto la media ai test scolastici.
  3. Nel 18esimo secolo, quando quasi tutto il pane veniva cucinato in casa, l’aspettativa di vita era inferiore ai 50 anni; la mortalità infantile era altissima e molte donne morivano di parto; malattie come tifo, malaria e influenza decimavano intere nazioni.
  4. Più del 90% dei crimini violenti sono commessi entro 24 ore dal consumo di pane.
  5. Società primitive che non conoscono l’uso del pane dimostrano una bassa incidenza di malattie come cancro, Alzheimer, Parkinson e osteoporosi.
  6. Il pane dà dipendenza. Persone deprivate di tale cibo e alimentate con sola acqua sono colte a pregare per avere del pane dopo appena due giorni.
  7. Il pane di solito è un cibo ponte per altri veleni come burro, marmellata o addirittura carni rosse.
  8. È stato provato che il pane assorbe l’acqua. Dal momento che il corpo umano è composto d’acqua per più del 90% ne consegue che mangiare pane può portare il corpo a essere deprivato del suo elemento vitale trasformandolo in un secco tozzo di cracker.
  9. I neonati possono morire se nutriti con pane.
  10. Il pane viene cotto a più di 200 gradi. Una simile temperatura può uccidere un adulto in meno di un minuto.
  11. La maggior parte delle persone adulte consumatrici di pane non sanno distinguere fra effettivi dati scientifici e statistiche deliberatamente composte in maniera equivoca e ingannevole.

domenica 3 ottobre 2010

Come eravamo (e un po' ancora siamo)


Tra zampe d'elefante e politichese d'antan, Giampiero Mughini intervista i leader delle federazioni giovanili del PSI (Enrico Mentana), della DC (Marco Follini) e del PCI (Walter Veltroni) in un servizio andato in onda nel 1978. A un certo punto compare anche un Massimo D'Alema arringante la folla.
Uno dei rari casi in cui un filmato degli anni '70 non riesce a provocarmi un'ondata di affettuosa nostalgia.
(via curiositasmundi)

Estate

Eri bella
eri al sole
eri nuda
eritema
Poesie cyaltrone (via maisuccesso)

The times they are a-changin'?


Un Luca Telese in gran forma (e che ci va giù dritto) ha realizzato per Current (la piattaforma cross-mediale fondata da Al Gore per "portare l'Internet intelligente in TV, non la TV stupida sugli schermi di Internet") un documentario su quella specie perennemente a rischio di estinzione che è la speranza di rinnovamento nel PD.
Un po' lunghetto, ma vale la visione. Soprattutto se siete tra coloro che, come il titolare qui, insistono, cocciutamente, nel volersi convincere che (forse, alla fine, chissà, magari) c'è vita nel PD.

Ineccepibile

(via Disperso)


sabato 2 ottobre 2010

60 ma non li dimostrano

Pierz per il Post

Scegli i libri

"La realtà è dolorosa e imperfetta”, mi diceva (mia madre), “è questa la sua natura e per questo la distinguiamo dai sogni.
La realtà ci ferisce, anche quando, per un attimo, ci sembra un sogno.
Nei libri c’è tutto ciò che esiste, spesso con colori più autentici, e senza il dolore vero di tutto ciò che realmente esiste.
Tra la vita e i libri, figlio, scegli i libri."
José Eduardo Agualusa
(via all i have in life is my imagination)

martedì 21 settembre 2010

Non è fantastica come suoneria?

10 cose che (forse) non sapete su Bill

1) Voleva diventare un medico, ma fu costretto a lasciare l'università dopo essere stato arrestato per possesso di marijuana.
2) Per proporgli una parte, occorre lasciargli un messaggio in segreteria telefonica sperando che lo ascolti (per niente scontato) e che poi richiami.
3) E' stato fermato dalla polizia svedese mentre era alla guida di un cart da golf in sospetto stato di ubriachezza.
4) E' l'unico attore al mondo ad aver recitato sia nell'Amleto che in Charlie's Angels nello stesso anno.
5) A causa dei suoi frequenti sbalzi d'umore, Dan Akroyd gli ha affibbiato il nomignolo di "The Murricane", che in seguito è diventato anche il nome di un cocktail a base di bourbon, basilico, fiori di sambuco, anguria e pepe.
6) Ha ottenuto il ruolo di Peter Venkman in Ghostbusters solo dopo la morte di John Belushi, a cui la parte era destinata.
7) Si dice che si diverta a comparire alle spalle di ignari sconosciuti a New York sussurrando "Indovina chi è?", quelli si girano sbigottiti e si sentono dire: "Nessuno ti crederà mai".
8) Sua sorella è una suora.
9) Durante il film Ricomincio da capo gli è stato chiesto di assumere un assistente per fare da tramite tra lui e la produzione, e lui ha ingaggiato un sordomuto capace di comunicare solo nel linguaggio dei segni degli Indiani d'America.
10) Oggi compie 60 anni.
(notizie pescate qua e là da un articolo del Guardian)

venerdì 17 settembre 2010

Frivolezze


Lo so che non ve l'aspettavate, ma per prevenire eventuali critiche sulla presumibile trasandatezza del titolare, questo blog inaugura l'angolo fashion. Tiè.
Prosegue la collaborazione tra Converse e Missoni, iniziata qualche mese fa con una colorata collezione primavera-estate. Ora è in uscita la versione autunnale della tipica texture a zigzag, che a mio (daltonico) parere rende meglio sui toni spenti che su quelli vivaci. Almeno sulle sneakers. Comunque a me piacciono un sacco quelle in alto. A Beverly Hills pare che si possano portare via a circa 200 dollari, chissà qui da noi?
(Non so per quanto tempo riuscirò a tenerle nascoste ai miei figli, ultimamente vogliono indossare solo Converse)

In nome del Papa Regina


(via phonkmeister)


domenica 12 settembre 2010

Ministra riscaldata

D: È ancora una fan di Vasco Rossi?
R: «Sì. Alcune sue canzoni sono bellissime».
D: Per esempio?
R: «Albachiara».
D: Un inno all'autoerotismo femminile.
R: «Macché, macché, ma cosa dice?».
D: Nella strofa finale: «Qualche volta fai pensieri strani / con una mano, una mano, ti sfiori, / tu sola dentro la stanza / e tutto il mondo fuori».
R: «Non l'avevo mai colta, non entriamo in questi dettagli, non mi rovini Albachiara».
Questa me l'ero persa. E' un estratto dall'intervista di Stefano Lorenzetto al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, apparsa su "Il Giornale" del 22 agosto scorso.
(via No, perché?)

sabato 11 settembre 2010

Ultime parole famose


Le iscrizioni funebri costituiscono una sorta di genere letterario a sé. Sia che uno se lo scelga accuratamente ricordandolo nelle ultime volontà, sia che se lo ritrovi affibbiato in eterno per decisione delle persone più prossime, l'epitaffio può rivelarsi un modo per gettare una luce particolare sull'esistenza del commemorato.
Spulciando tra quelle di qualche personaggio famoso, troviamo frasi altisonanti, commoventi, stupefatte, consolatorie, ironiche, a volte surreali. Eccone un piccolo florilegio:
La stella più luminosa è quella che si spegne per prima. (Jimi Hendrix)
Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me. (Immanuel Kant)
Qui giace uno il cui nome fu scritto nell'acqua. (John Keats)
Proletari di tutti i paesi unitevi. (Karl Marx)
174517 (Primo Levi – Il "tatuaggio identificativo" di Monowitz)
Un quarto d'ora prima di morire, era ancora in vita. (attribuito a Jacques de La Palice)
Il meglio deve ancora venire. (Frank Sinatra)
D'altronde, sono gli altri che muoiono. (Marcel Duchamp)
Giace qui da qualche parte. (Werner Heisenberg)
Ho finito di instupidire. (Paul Erdős)
Non fu mai impallato. (Vittorio Gassman)
Ho smesso di fumare. (Gianfranco Funari)
Amici non piangete, è soltanto sonno arretrato. (Walter Chiari)
Poi ci sono gli epitaffi degli sconosciuti, talvolta piccoli capolavori di disarmante umanità, come quell'iscrizione funeraria in un cimitero di Viareggio che recita: Questo non mi era mai capitato. O come l'arguta scritta ritrovata sulla tomba di un attore etrusco: Sono morto tante volte, ma così mai.
Una delle mie preferite, nella sua semplicità, resta però quella incisa su una lapide nel cimitero di Bazzano (Bologna): Al geva me ca steva poc' bain (in bolognese: Lo dicevo io, che stavo poco bene).

domenica 5 settembre 2010

Venghino, venghino, siore e siori

D'accordo, se uno avesse davvero voglia di indignarsi si può agevolmente trovare di molto meglio in questo paese. Eppure la campagna di affissioni che in questi giorni si può vedere per le strade di Perugia mi pare così arrogantemente offensiva per l'intelligenza dei cittadini che non può passare inosservata.
La tesi è dei Club della Libertà (che, per inciso, non so bene in quali rapporti siano con i Promotori della Libertà e con i Circoli della Libertà tra le emanazioni del Popolo della Libertà, erede del Partito della Libertà nato sulle ceneri della Casa delle Libertà):"Zero vittime. Il nuovo Codice della strada lo permette."
Il che è come dire che la riforma della scuola permetterebbe zero bocciature. O che la riforma fiscale azzererebbe l'evasione.
Quello che mi sta più pesantemente sugli zebedei è questo continuo e straripante tentativo di semplificare i problemi complessi, pretendendo di risolverli con puri slogan demagogici e cercando di creare pericolosi cortocircuiti nella mente delle persone, con il racconto edulcorato della realtà che prevale sulla realtà stessa.
Manca solo che un giorno Berlusconi arrivi a promettere la sconfitta del cancro in tre anni. (Ooops...).

venerdì 3 settembre 2010

Toh, una bella sorpresa

...sarò pur strano e inaffidabile,
tutto quello che vuoi tu,
ma non mi dire che non senti niente,
se ti stringo forte
e fai dei sogni pirotecnici,
dacché dormi accanto a me,
giuri che è una coincidenza poi sorridi...
L'altra sera ho visto per la prima volta i Nobraino, in concerto a Spello (PG). Confesso che non ne avevo mai sentito parlare (qualche mese fa sono stati ospiti nel salotto della Dandini ma me li sono persi) e dico subito che è una band che va tenuta d'occhio. Un po' perché sono bravi e ne sentiremo parlare ancora, un po' perché sono proprio dei pazzi scatenati.
Band indie-rock, sanguigna e irriverente, bizzarra ma solida, guidata da un frontman, Lorenzo Kruger, funambolico e beffardo, capace di conservare il suo magnetico timbro vocale anche nelle situazioni più scomode (a testa in giù, nuotando tra le siepi, scalando tetti...). Qualche cover non scontata (De André, Capossela, ma anche Toto Cutugno e Raoul Casadei) ma soprattutto brani propri (sono al terzo disco): storie stravaganti, testi di spessore, atmosfere tra il grottesco e lo struggente, arrangiamenti non scontati, eseguiti in stile teatrale.
Insomma, se vi capitano a tiro, mettetevi in tenuta da pogata e andateli a vedere.

martedì 24 agosto 2010

In ricordo di Mildred

Io me la ricordo bene, Mildred. Se avete più di 40 anni sapete di che parlo: "George e Mildred", gli attempati coniugi Roper della serie tv trasmessa dalla Rai verso la fine degli anni '70, una sorta di "Casa Vianello" (ma più divertente) in salsa british.
Agghindata con abiti appariscenti e vistosissimi orecchini, Mildred incarnava il ruolo della moglie ambiziosa, che sprona senza successo il pigrissimo marito zoticone ad essere più intraprendente (anche sotto le lenzuola), alla disperata quanto inutile ricerca dell'agognata elevazione sociale. 
Per inciso, al successo della serie contribuirono anche le fantastiche voci di due figure storiche del doppiaggio italiano: l'indignato richiamo "Giuorge!" era pronunciato da Anna Miserocchi (voce di Anne Bancroft in "Il laureato", per dire), mentre la voce italiana del farfugliante consorte era di Gianfranco Bellini (voce del computer Hal 9000 in "2001: Odissea nello Spazio" di Kubrik, per dire). Erano tempi in cui quelli bravi venivano chiamati a nobilitare anche prodotti minori (inciso dell'inciso: i due lavorarono insieme pure in "Heidi", rispettivamente quali voci della Sig.ra Seseman, la nonna buona di Clara, e di Sebastiano, il bonario maggiordomo di casa Seseman). Per dire. Va bè.
Mildred era interpretata da un'attrice con uno di quei nomi bellissimi, che ti costringono a fare qualcosa di artistico nella vita, Yootha Joyce. 
Nonostante nella serie tv non mancasse di rimproverare a George le continue fughe al pub per farsi un bicchierino, nella realtà era proprio la Joyce ad avere problemi di alcolismo. L'assunzione massiccia di alcolici (durante le ultime stagioni di "George e Mildred" si dice che fosse arrivata a bere mezza bottiglia di brandy al giorno) portò la Joyce a contrarre una grave forma di epatite, che la condusse a un veloce deperimento fisico e poi alla morte prematura.
Consola sapere che il 24 agosto 1980, giorno in cui morì, esattamente 30 anni fa, al suo capezzale c'era l'attore Brian Murphy, il George della fiction, che le era rimasto accanto per tutto il periodo della malattia.
(qui un bel video ricordo di Yootha Joyce)

L'idea del secolo

(via Phonkmeister)

mercoledì 11 agosto 2010

Ricredenze

L’uomo è superiore alle macchine che costruisce.
Almeno è quello che pensavo finchè non ho visto Renzo Bossi prendere il caffè al distributore automatico.
serena gandhi

domenica 1 agosto 2010

Voi siete qui


Sembra che le mie posizioni politiche si collochino un po' meno a sinistra di Gandhi, con un pizzico di anarchia in più rispetto a Nelson Mandela. Tendenza Dalai Lama, suppergiù.
Se volete, provate anche voi, qui.
(via Metilparaben)

sabato 31 luglio 2010

Piccoli jovanotti crescono


Quasi 30 anni dopo Simon & Garfunkel, oggi Jovanotti si esibisce al Central Park di NY in un concerto gratuito. Magari non farà il mezzo milione di persone, ma mica male per uno che aveva iniziato con Gimme five...

venerdì 30 luglio 2010

Scoperte tardive

Due rette parallele s’incontrano solo all’infinito. Quando ormai non gliene frega più un cazzo.

(via il museo del mondo)

giovedì 29 luglio 2010

Siamo tutti fratelli, qualcuno un po' di più /2

Oh-oh-oh, oh-oh-oooh


Mi rendo perfettamente conto che si tratta di un atteggiamento disfattista che non può avere altri effetti se non inchiodarmi ancor più profondamente sulla strada di una rassegnata conservazione di un esecrabile status quo, ma c'è una sola cosa che mi fa cadere le braccia più del vacuo e inutile e balbettante attorcigliamento attorno al nulla del Partito Democratico, ed è l'ammosciante dibattito autoreferenziale dei supposti simpatizzanti del PD sul vacuo e inutile e balbettante attorcigliamento attorno al nulla del Partito Democratico.

giovedì 22 luglio 2010

Colpi da maestro


Se c'è in giro un amatore di Hearts (una sorta di Rovescino con le carte da poker) non potrà non apprezzare il capolavoro assoluto compiuto da me ("m") all'ultima mano. Queste sì che sono soddisfazioni.

martedì 20 luglio 2010

Oggetti allo stato brado


A casa mia, gli oggetti non hanno un loro posto assegnato. O meglio, alcuni - un'esigua minoranza - ce l'hanno: tanto per dire, i surgelati stanno nel freezer, mentre lo spazzolino da denti staziona sul piano del lavandino in bagno (lavarsi i denti con un bastoncinofindus è notoriamente sconsigliato dall'Associazione medici dentisti italiani).
Ma la maggior parte dei restanti oggetti è svincolata da una posizione fissa. Li lascio liberi di vagare.
Naturalmente esistono, in casa mia, mobili appositamente scelti per la loro funzione di contenere o accogliere ordinatamente oggetti (armadi, scaffali e così via). Ma è una convenzione formale a cui oramai nessuno crede più, pura ipocrisia.
Così, va a finire che ogni oggetto, dopo essere stato in origine diligentemente posizionato nell'alloggiamento prestabilito, ad un certo punto comincia a seguire un suo itinerario autonomo, del tutto sganciato dalla volontà del padrone di casa.
Una casuale incursione permetterebbe di scoprire libri abbandonati sulle casse dello stereo, dischi appollaiati sopra i termosifoni o indumenti abbarbicati sugli schienali delle sedie (e fin qui, direte, è un classico). Ma anche accostamenti un po' meno scontati, come martelli dormienti sotto i cuscini del divano, oziosi barattoli di mangime per pesci (defunti da lustri) accanto al caminetto.
Il bello è che nessuno, in casa, si ricorda di aver mai spostato tali oggetti.
Sembra ormai assodato, infatti, che ogni oggetto, nel tempo, fuoriesca dal posto assegnato e peregrini per casa alla ricerca della posizione che preferisce, di cui, una volta insediatovi, si appropria. Come per usucapione.

Poi uno ancora si chiede come sia possibile perdere mezzora la mattina a cercare le chiavi della macchina.

(photo credit: Javier Jaen)